La RES Rete Economia Sociale

Il progetto La Res Rete di Economia Sociale, finanziato da Fondazione con il Sud, intende promuovere nell’ambito territoriale C2 (Cancello ed Arnone, Casal di Principe, Casapesenna, Castel Volturno, Frignano, Grazzanise, Santa Maria la Fossa ), un modello di sviluppo locale integrato fondato sull’infrastutturazione di economia sociale, che renda produttivi i patrimoni immobiliari confiscati alla criminalità organizzata, perseguendo “l'interesse generale della comunità alla promozione umana e all'integrazione sociale dei cittadini” e incrementando capitale sociale nella legalità. S’intende, pertanto, valorizzare le risorse territoriali esistenti, la rete di soggetti sociali cresciuta negli ultimi anni (associazionismo, cooperazione, ecc. ), la terra, la costa, i beni confiscati alle mafie,la presenza d’immigrati, attraverso strumenti e strutture che si richiamino ai principi dell’economia sociale, con attività che servano a creare occupazione ed a costruire coesione sociale con infrastrutturazione immateriale.  In particolare, s’implementeranno specifiche filiere settoriali nell’agroalimentare sociale, nel turismo responsabile e nella comunicazione sociale e al contempo si promuoveranno strette relazioni politiche, economiche e culturali tra imprese, enti e/o territori extra-regionali e gli operatori locali. Inoltre, si rilancerà un Patto per l’interculturalità per la promozione di una migliore fruibilità dei servizi pubblici a favore degli utenti stranieri e si promuoveranno pratiche e modelli innovativi di Welfare. Si supporteranno, infine, le pubbliche amministrazioni nella definizione di modalità on line per rendere accessibili, trasparenti e valutabili le loro azioni ai cittadini, attraverso i bilanci sociali ed ambientali e la tracciabilità della spesa pubblica, per garantire lo sviluppo locale sostenibile e contrastare l’uso improprio di risorse pubbliche.

Territorio di Riferimento

Cancello ed Arnone, Casal di Principe, Casapesenna,  Castel Volturno, Frignano, Grazzanise, Santa Maria la Fossa (CE).

Obiettivi del Progetto

  • Promuovere e implementare pratiche e filiere d’economia sociale attraverso l’uso dei beni confiscati alla camorra in un ottica di rete;
  • Promuovere le libertà positive delle Persone, a partire da quelle più svantaggiate, e il rispetto per le diversità culturali per costruire comunità educative e solidali, valorizzando le buone pratiche d’inclusione sociale e i modelli innovativi di welfare;
  • Rendere accessibile, trasparente e valutabile da parte dei cittadini l’azione delle pubbliche amministrazioni locali per lo sviluppo sostenibile e il contrasto alla criminalità organizzata.

Articolazione delle Attività

  • Network delle opportunità

Con l’ausilio di esperti e del tutor, i soggetti della partnership hanno  definito il contenuto del “Contratto di Rete”. Il programma, finalizzato alla promozione e implementazione dell’economia sociale attraverso l’uso dei beni confiscati alla camorra, contiene le modalità per accrescere la capacità innovativa e la competitività sul mercato delle imprese sociali in rete, le quali si sono impegnate reciprocamente a collaborare, a scambiarsi informazioni o prestazioni di natura industriale, commerciale, tecnica o tecnologica, ovvero ad esercitare in comune una o più attività rientranti nell’oggetto della propria impresa;

  • Fondo di solidarietà

S’intende costruire un’efficace strategia di fund raising utile a promuovere e implementare l’economia sociale a partire dall’uso dei beni confiscati. Con l’ausilio di esperti,  nell’ambito del “Contratto di Rete” verrà definita l’istituzione e la gestione di un fondo patrimoniale comune, funzionale al raggiungimento del “Programma comune di rete”.Il fondo sarà finalizzato sia a sostenere iniziative sociali, sia a sperimentare la creazione di un Fondo di garanzia per il microcredito, per soggetti svantaggiati e/o immigrati, anche in un’ottica di avvio d’impresa;

  • Scambi, gemellaggi e accordi

Gli scambi e i gemellaggi sono tesi alla conoscenza di esperienze e buone pratiche negli specifici settori d’intervento progettuale al fine di  verificarne la riproducibilità in loco e stringere accordi commerciali. Sono state individuate delle delegazioni di imprenditori sociali coinvolti nelle filiere produttive sui beni confiscati e  organizzate delle visite guidate di studio presso altre realtà imprenditoriali extraregionali, interessate alla definizione di accordi di partenariato e commerciali, funzionali ad accrescere le opportunità di sviluppo;

  • Filiera agroalimentare sociale sui beni confiscati

Utilizzando i beni confiscati alla camorra è stata definita una strategia per implementare e riprodurre esperienze di agricoltura sociale. A partire dalle pratiche presenti sul territorio dell’Ambito C2, sono stati  promossi accordi fra produttori agricoli ed operatori di altri settori: ristorazione, commercio e turismo, per la vendita dei prodotti agricoli di qualità e locali, realizzati e/o collegati all’uso dei beni confiscati alla camorra, secondo modalità da concordare fra le categorie. Tali accordi hanno portato alla costituzione di una filiera agroalimentare sociale, che valorizza e rafforza quelle esperienze che, oltre a produrre beni e servizi nel settore agroalimentare,svolgono un’attività sociale attraverso l’inserimento lavorativo in azienda o il recupero terapeutico di soggetti socialmente deboli e svantaggiati.

  • Filiera del turismo responsabile

A partire dai percorsi di riappropriazione dei beni confiscati alla camorra e dai tour didattici, che in questi anni si sono attivati, sono stati attivati percorsi di turismo responsabile finalizzato a favorire l’incontro e la socializzazione;

  • Filiera della comunicazione sociale

Questa filiera è stata strutturata come una sorta di Agenzia di comunicazione sociale per lo sviluppo dell’“attività comunicativa” a servizio di tutta la rete. Inoltre, questa filiera avrà il compito di realizzare e gestire l’intera piattaforma web, mediante l’aggiornamento dei contenuti, l’informazione e la comunicazione integrata. La filiera si occuperà anche di informazione sulle buone prassi e di fund raising;

  • Interventi di Formazione- azione on the job

 L’azione formativa, strategica per il raggiungimento degli obiettivi progettuali, è caratterizzata per la sperimentazione della metodologia dell’action learning, perché meglio facilita e ottimizza il funzionamento

di gruppi di persone, che s’uniscono per affrontare sfide reali e allo stesso tempo per imparare dall’esperienza attraverso la riflessione e l’azione;

  • Implementazione del Patto sull’interculturalità

Tale azione si collega alla sottoscrizione del “Patto per l’interculturalità” stipulato tra enti istituzionali e non. Nell’ambito del patto è prevista la “promozione di una migliore fruibilità dei servizi pubblici per gli utenti stranieri, onde evitare possibili discriminazioni nell'occupazione e al lavoro, sia autonomo che dipendente; nell’accesso a tutti i tipi e livelli di orientamento e formazione professionale, perfezionamento e riqualificazione professionale, inclusi i tirocini professionali; nella protezione sociale, inclusa la sicurezza sociale; nell’assistenza sanitaria; nelle prestazioni sociali; nell’istruzione; e nell’accesso a beni e servizi, incluso l'alloggio;

  • Promozione del Sistema di Budget di salute

Nell’ambito locale C2 è stato sperimentato un sistema di integrazione socio-sanitaria che ha prodotto interessanti esperienze di deistituzionalizzazione e forme di cogestione della presa in carico di soggetti svantaggiati; inoltre, gran parte delle esperienze d’uso sociale dei beni confiscati sul territorio di riferimento sono legate da un filo rosso a questo sistema di integrazione socio sanitario. Si intende pertanto promuovere il sistema dei PTRI (progetto terapeutico riabilitativo individuale) sostenuti attraverso i budget di salute, con una ricerca comparata dei diversi sistemi di welfare per individuare e valorizzare le innovazioni apportate nei sistemi di benessere locale e sostenendo le buone pratiche;

  • PISTA ai minori

S’intende implementare con questa azione,la sperimentazione di un modello di presa in carico personalizzata e globale dei minori più a rischio, attuato con la predisposizione di progetti individuali, nei quali gli obiettivi educativi previsti sono concertati tra scuola/istituzione/enti del terzo settore con l’integrazione di attività didattiche scolastiche, extra-scolastiche e del tempo libero. Una particolare caratteristica sarà la promozione di azioni di peer education con l’individuazione di giovani,che attraverso l’attività di formazione on the job avranno modo di sperimentarsi e trasferire competenze ai minori;

  • Museo delle culture

Si sta realizzando un museo delle culture per valorizzare l’apporto multiculturale e l’immigrazione come RISORSA del territorio locale. Tale mostra è pensata oltre che come luogo turistico, come un’”officina” interculturale concepita come spazio aperto per costruire l’integrazione.Il museo delle culture si caratterizza, in particolare, come un luogo aperto di diffusione, di contaminazione e di interazione tra le 71 diverse culture presenti a Castel Volturno e gli autoctoni.

  • Bilancio sociale ed ambientale on line

Si tratta di raccomandazioni e non di una norma, che lascia quindi all’autonomia degli enti pubblici di utilizzare il Bilancio sociale è uno strumento volontario per adempiere all’obbligo di render conto del proprio operato alla cittadinanza. Il Bilancio Ambientale, invece, è "un documento informativo nel quale sono descritte le principali relazioni tra l’impresa e l’ambiente, pubblicato volontariamente allo scopo di comunicare direttamente con il pubblico interessato".

  • Tracciabilità spesa pubblica
  • Promozione

Agenda 21 (letteralmente: cose da fare nel 21° sec.) è un ampio ed articolato "programma di azione", scaturito dalla Conferenza ONU su Ambiente e Sviluppo di Rio de Janeiro nel 1992, che costituisce una sorta di manuale per lo sviluppo sostenibile del pianeta da qui al 21° secolo. Consiste in una pianificazione completa delle azioni da intraprendere, a livello mondiale, nazionale e locale dalle organizzazioni delle Nazioni Unite, dai governi e dalle amministrazioni in ogni area in cui la presenza umana ha impatti sull'ambiente. È un processo partecipativo e democratico che, nella sua definizione ed attuazione, coinvolge tutti i settori; è altresì un processo di definizione degli obiettivi ambientali e di costruzione delle condizioni per metterli in pratica: consenso, interesse, sinergie, risorse umane e finanziarie.

Partner

Agropoli Cooperativa Sociale, Al Di Là Dei Sogni Cooperativa Sociale, Arcidiocesi Di Capua – Centro Immigrati Fernandes, Associazione Centro Laila, Associazione Di Volontariato Black And White Onlus, Associazione Di Volontariato Medico Sociale Jerry Essan Masslo, Associazione Italiana Incontri E Studi Sullo Sviluppo Locale (AISLO), Associazione  Libera – Associazioni Nomi E Numeri Contro Le Mafie, Associazione Nero E Non Solo! ONLUS, Associazione Per Il Disegno Industriale Delegazione Campania, Associazione Per L’Autogestione Dei Servizi Solidali Caserta (AUSER), Associazione Ricreativa Culturale Italiana (ARCI), Associazione Risanamento Castelvolturno (ARCA), Associazione Socio-Culturale Foro Di Giano, E.V.A. Cooperativa Sociale, Camera Di Commercio Di Caserta – Coldiretti Caserta, Confargicoltura Caserta  – Unione Provinciale Agricoltori Caserta, Confederazione Italiana Agricoltori (CIA) Interprovinciale Napoli Caserta,  Consorzio Agrorinasce Scarl, Davar Cooperativa Sociale, Eureka Cooperativa Sociale, Fondazione European Research Institute On Cooperative And Social Enterprises (EURICSE), GIT C.L. Caserta Banca Popolare Etica, Le Terre Di Don Peppe Diana – Libera Terra Cooperativa Sociale, Lega Regionale Campania Cooperative E Mutue, Parrocchia San Nicola Di Bari Di Casal Di Principe, Provincia Di Caserta – Osservatorio Provinciale Sicurezza E Legalità, Seconda Università Degli Studi Di Napoli, Solco S.R.L.